mercoledì 28 settembre 2011

Risposta del l'Assessore Ciriani.

L'Assessore Ciriani ha premesso che:
"il Capo del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri con le note prot. n. DPC/RIA/21528 del 31 marzo 2011 e prot. n. DPC/RIA/28521 del 12 agosto 2011 ha invitato il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia a predisporre e adottare tutti gli atti necessari ad attivare con la massima urgenza il Centro Funzionale Regionale, entro e non oltre il mese di luglio 2011, data oltre la quale il Dipartimento nazionale non svolge più in via sussidiaria le funzioni di Centro Funzionale di competenza delle singole regioni. Il Centro Funzionale Regionale deve svolgere la funzione di allerta meteorologica a salvaguardia della popolazione regionale dagli eventi meteorologici estremi(...)
E' evidente che sussiste una responsabilità anche civile e penale qualora la mancata o erronea valutazione degli scenari di criticità al suolo, dovuti ad una assenza o erronea valutazione delle previsioni meteo, generi una situazione di pericolo o addirittura comporti lesioni o danni a persone o beni a causa della non tempestiva allerta alla popolazione. Allerta che è posta in capo al Presidente della Giunta Regionale, ovvero all'Assessore dallo stesso delegato alla PC.
Allo stato attuale la Regione dal primo agosto 2011 risulta inadempiente circa l'attuazione operativa del Centro Funzionale che doveva già essere attivato".

L'Assessore, riguardo l'interrogazione, ha poi affermato che la messa a disposizione presso la Protezione civile di parte del personale dell'ARPA-OSMER è corollario della scelta del legislatore regionale di trasferire i beni utilizzati dall'Osmer all'Amministrazione regionale per la gestione operativa da parte della medesima. I motivi della scelta sono chiaramente espressi dall'articolo 14, comma 25, della L.R. 17/2008 e cioè per il razionale impiego delle risorse e per la riduzione dei costi, per il necessario rafforzamento del sistema regionale integrato di protezione civile a salvaguardia della pubblica incolumità nonché per soddisfare le esigenze di accesso a dati di carattere meteorologico espresse dai settori regionali della prevenzione e protezione ambientale, dell'agricoltura, della gestione forestale e territoriale, del turismo, dei trasporti e della sanità (...).
Il comma 26 prevede, inoltre, che il personale tecnico dell'ARPA-OSMER sia messo a disposizione presso la Protezione civile della Regione, previa espressa richiesta della medesima Protezione civile secondo le modalità definite con apposita convenzione.
I provvedimenti per l'attuazione del trasferimento del personale ARPA-OSMER sono individuati dalla Direzione della funzione pubblica nell'ambito degli strumenti di mobilità esterna, di concerto con la Protezione civile.

lunedì 5 settembre 2011

educazione, scuola

Ill.mi Signori,

In qualità di Presidente della Commissione della Conferenza Episcopale Triveneto per la Scuola rivolgo a tutti Voi, a nome dei vescovi, la presente lettera, nell'intento di manifestare ancora una volta in nostro quotidiano interesse per tutta la scuola, statale e paritaria, che vive oggi un periodo delicato per le riforme in atto, per le restrizioni di risorse e per i ritardi alla piena attuazione del processo di autonomia e di parità. Ci auguriamo che siano evitati i notevoli disagi e le tensioni a causa dei problemi che le Scuole paritarie, specie quelle dell'Infanzia si troverebbero ad affrontare, compresa l'ipotesi della loro chiusura.

Il Comitato per la parità scolastica da me presieduto e coordinato da d. Edmondo Lanciarotta riunitosi, l'ultima volta, il 24 giugno u.s. a Zelarino (VE) ha fatto presente ancora una volta la grave situazione in cui si trovano le scuole cattoliche paritarie, dall'Infanzia alle Primari, dalle Secondarie di primo e secondo grado ai Centri di formazione professionale.

I ripetuti tagli a livello nazionale, i continui ritardi e incertezze dei finanziamenti alle scuole paritarie da parte dello Stato italiano, mettono in serio rischio il futuro di questa scuole, costrette ad indebitamenti dovuti alla mancanza di puntuale erogazione dei fondi previsti e dalla diminuzione del contributo stesso. Molte scuole, che da decenni svolgono con qualità, passione e responsabilità il servizio pubblico, rischiano di dover chiudere il proprio servizio, causando un impoverimento al pluralismo educativo e formativo istituzionale e una negazione della libertà di scelta delle famiglie di educare e istruire i figli.

Numerosi sono stati finora gli 'appelli', le 'lettere aperte', i 'comunicati stampa'. Con la presente ci rivolgiamo a tutti Voi, cui è affidata la responsabilità politica da parte dei Vostri elettori, perchè sia data risposta a tale problema che interessa una grossa parte delle famiglie dei vostri stessi elettori. Non possiamo pensare di gravare ancora di più sulle famiglie richiedendo ulteriori aumenti alla loro contribuzione alla scuola cui hanno diritto come tutti gli altri cittadini.

La Scuola in generale oggi vive una situazione difficile, quella paritaria in particolare. Da sempre la Chiesa ha collaborato in vario modo all'educazione delle giovani generazioni. Anche le Scuole paritarie di ogni ordine e grado, riconosciute e abilitate a svolgere tale servizio scolastico, hanno offerto e stanno offrendo al Servizio Scolastico nazionale e regionale, in collaborazione e non in concorrenza con la Scuola statale, un servizio di qualità, che per lo Stato rappresenta anche un notevole risparmio economico, sia per quanto riguarda il personale che i locali delle Scuole.

Oggi nel nostro territorio tali Scuole, che, ripetiamo, fanno parte a pieno titolo del sistema educativo di istruzione e formazione, si vengono a trovare in una situazione sempre più drammatica, con grave rischio di chiusura. Riteniamo questa eventualità una perdita formativa, sociale e culturale oltre che economica, alla quale, specie per le Scuole dell'Infanzia, Stato e Regione, si troverebbero in forte difficoltà a dare una risposta pronta e adeguata.

Ci rivolgiamo a Voi per attirare la Vostra attenzione su questo problema che interessa migliaia di famiglie in modo da creare le condizioni affinchè tutta la scuola sia messa in grado di operare e di realizzare la propria finalità educativa e a rimuovere gli ostacoli per la realizzazione della piena autonomia, parità scolastica e libertà di scelta educativa.

Ci auguriamo che il concreto impegno della Regione finora manifestato per la Scuola paritaria continui ancora e possa sostenere anche quello delle singole Amministrazioni comunali, oltre che contribuire a giungere a livello nazionale alla scelta politica concreta ed efficace per risolvere tale problema esprimendo le molte potenzialità ancora inespresse insite nell'attuale ordinamento legislativo costituzionale, Le scuole e le famiglie non possono sopportare ulteriormente annunci e contro annunci di tagli, seguiti da parziali recuperi, senza nessuna certezza su cifre e tempi di finanziamenti, a fronte di salari e imposizioni fiscali che devono essere puntualmente corrisposti al personale, alla Regione e allo Stato.

Nella certezza di concorrere al bene comune delle nostre popolazioni, porgo a nome dei Vescovi del Triveneto e del Comitato per la parità scolastica i più cordiali saluti.

mons. Adriano Tessarollo
Vescovo di Chioggia
e presidente della Commissione Regionale della CET per la Scuola.