mercoledì 5 maggio 2010

IRI all'Assessore Kosic concernente gli Ambulatori per i clandestini.

Considerato che la dichiarata volontà di chiudere gli “ambulatori per i clandestini“, più volte espressa dalla sua maggioranza, si è recentemente concretizzata con il mancato rinnovo della convenzione tra l’ASS n°6 e la CARITAS.

Considerato che nel Piano SSR 2010-12 recentemente approvato, per superare questa criticità, Lei ha fatto esplicito riferimento all’articolo 35 del D.Lgs. n°286 del 1998;

Considerato quanto disposto dall’art 43 del D.P.R. 31 .08.1999 n°394 e ribadito dalla circolare n° 5 del 2000 ove si precisa che l’articolo 43, comma 8, del regolamento di attuazione prevede che “ le regioni individuano le modalità più opportune per garantire le cure essenziali e continuative, che possono essere erogate nell’ambito delle strutture della medicina del territorio o nei presidi sanitari accreditati, strutturati in forma poli-ambulatoriale od ospedaliera(…)”

Si chiede di conoscere quali delibere, circolari o provvedimenti abbia posto in essere per rendere possibile in termini concreti quanto stabilito dai succitati articoli di legge perché gli stranieri ancorché irregolari abbiano un trattamento sanitario così come previsto dall’articolo 32 della Costituzione

lunedì 26 aprile 2010

Fedro docet...

"Ad rivum eundem Lupus et Agnus venerant siti compulsi: superior stabat Lupus, longeque inferior Agnus: tunc fauce improba latro incitatus jurgii causam intulit. Cur, inquit, turbulentam fecisti mihi istam bibenti? Laniger contra timens, qui possum, quaeso, facere quod quereris, Lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor. Repulsus ille veritatis viribus, ante hos sex menses male, ait, dixisti mihi. Respondit Agnus: equidem natus non eram. Pater hercle tuus, inquit, maledixit mihi. Atque ita correptum lacerat injusta nece. Haec popter illos scripta est homines fabula, qui ficti caussi innocentes opprimunt."

Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, si ritrovarono a bere nello stesso ruscello. Il lupo era più a monte, mentre l'agnello beveva a una certa distanza, verso valle. La fame però spinse il lupo ad attaccar briga e allora disse: "Perché osi intorbidarmi l'acqua?"
L'agnello tremando rispose: "Come posso fare questo se l'acqua scorre da te a me?"
"E' vero, ma tu sei mesi fa mi hai insultato con brutte parole".
"Impossibile, sei mesi fa non ero ancora nato"."Allora, per Ercole " riprese il lupo "fu certamente tuo padre a rivolgermi tutte quelle villanie". Quindi saltò addosso all'agnello e se lo mangiò.