mercoledì 4 maggio 2011

Risposta all'IRI sul Depuratore Cipaf.

Con riferimento alle competenze dell'Assessorato attività produttive, l'Assessore segnala che in forza della Legge regionale 3/1999 afferente la disciplina dei Consorzi di sviluppo industriale, fra i fini istituzionali di detti enti pubblici economici, vi è prevista la costruzione e la gestione di impianti di depurazione degli scarichi degli insediamenti produttivi, di stoccaggio di rifiuti speciali tossici e nocivi, nonché il trasporto dei medesimi.

la disciplina in parola contiene, al capo II, norme contributive relative ai contributi per investimenti curati dai Consorzi, sulla base di criteri di priorità, primo fra tutti quello relativo alle opere di infrastrutture tecniche e servizi dettati dalla particolare urgenza di fronteggiare specifiche esigenze di tutela della salute pubblica e della pubblica incolumità.

l'onere della programmazione delle opere pubbliche risiede in capo ai Consorzi che se ne occupano nell'ambito della propria autonomia e responsabilità gestionale, e che trasmettono tale documento alla Regione, quale allegato alla richiesta di contributo, oltre che alla presentazione del Bilancio di Previsione. La gestione contributiva concernente la fattispecie oggetto dell'interrogazione ha seguito regolarmente l'iter amministrativo previsto per legge.

Per quanto riguarda la questione ampiamente apparsa sulla stampa, corrisponde al vero il sequestro dell'impianto di depurazione oggetto di contributo e la Procura di Tolmezzo ha nominato un amministratore ad actum per la redazione di un cronoprogramma di interventi per il risanamento dell'impianto, nella persona del Vicedirettore centrale alle Attività Produttive. L'azione da esso svolta risulta a tutt'oggi riservata e oggetto di valutazione da parte del procuratore della Repubblica, territorialmente competente.

Come noto ai signori consiglieri regionali, il bilancio regionale vigente non prevede alcuna posta a favore dei capitoli di spesa a valere sulla linea contributiva di cui alla citata L.R. 3/1999, per cui ogni eventuale nuovo intervento sull'impianto non graverà su nuovi finanziamenti regionali, pertanto non previsti in bilancio.

domenica 1 maggio 2011

IRI: Depuratore CIPAF Osoppo

IRI : Depuratore CIPAF di Osoppo
Trieste, 28 aprile 2011

Preso atto della recente decisione della procura di Tolmezzo di porre sotto sequestro il depuratore del CIPAF di Osoppo per il concreto rischio di inquinamento delle acque di superficie e delle falde con metalli pesanti;

considerato che la Regione era intervenuta più volte con finanziamenti cospicui sia per la realizzazione del vecchio depuratore che di quello nuovo attivato il 30.11.2010;

tenuto conto che i finanziamenti concessi dalla regione per aggiornare il vecchio impianto con un dispositivo per la cattura magnetica dei metalli pesanti sono stati diversamente impiegati;

preso atto che nel 200 5, cioè solo un anno dopo l’entrata in funzione di un nuovo depuratore costato ben 1.200.000 € e affiancato a quello vecchio, sia stata decisa la sua sostituzione con un ulteriore depuratore del costo di 3.2 milioni di €, presentato impropriamente come un intervento di adeguamento alle prescrizioni della determina provinciale n. 38/04 e di adeguamento al D. Lgs. 152/06

considerato che le numerose e puntuali osservazioni che mettevano in evidenza le gravi carenze progettuali del nuovo depuratore attivato il 30.11.2010, non sono mai state prese in considerazione con l’evidente risultato del sequestro dell’impianto e dello sperpero dei contributi pubblici;

si chiede al Presidente della Regione Tondo di conoscere

perché le soluzioni impiantistiche per l’adeguamento del vecchio impianto alle prescrizioni della determina provinciale n.38/04 elaborate dai Laboratori Toboga su richiesta del CIPAF e del costo di 200.000 € non sia mai stato perso in considerazione e se, come emerge dalla lettura dei quotidiani, sia intenzione della regione finanziare, una volta di più, la messa a norma del depuratore dopo che il
CIPAF ha dimostrato nelle migliori delle ipotesi, la propria totale inadeguatezza al compito.


Il Consigliere Regionale
Stefano Pustetto