mercoledì 10 dicembre 2008

Bonus ai consiglieri

Sono solo voci ma quando diventano troppo insistenti credo sia doveroso chiarire a tutti da quale parte si sta.
Mi riferisco al ripristino del famoso “bonus” a disposizione di ogni consigliere per elargizioni ad enti scelti a sua completa discrezionalità (si parla di 50 000 euro ad ogni consigliere di minoranza, 110 000 per ogni consigliere di maggioranza per un totale di quasi 5 milioni di euro che uscirebbero dalle casse della regione).
Anche se non vi fosse la crisi, se questi soldi venissero impiegati nel migliore dei modi non riesco a trovare nulla di positivo in questo modo di gestire i soldi dei contribuenti.
Troppi i rischi di essere coinvolti, anche in buona fede, in scelte non felici e che in ogni caso lascerebbero la maggior parte dei concittadini convinti che abbiamo favorito amici ed amici degli amici.
Quindi, se dipendesse da me, i consiglieri non avrebbero questa possibilità discrezionale di spesa però, considerato che la finalità del bonus è di risolvere disagi e problemi puntuali che non trovano soluzione nella complessa macchina regionale si potrebbe pensare di destinare la stessa cifra, o anche meno, ai gruppi consiliari di opposizione.
E’ evidente che dovrebbe essere la minoranza a dover gestire questa minima parte del bilancio dato che chi governa ha già a disposizione tutto il resto della cassa.
In questo modo chi non governa, impegnandosi in un progetto di chiaro ed inequivocabile interesse pubblico del tipo: ristrutturare una scuola, destinarli agli ammortizzatori sociali, donare ad un comune una casa rifugio per donne che hanno subito violenza, risanare la rete idrica di un comune di montagna ecc ecc... potrebbe dimostrare le proprie capacità e bravura nella gestione della “res pubblica”.
I veri beneficiari di tutto questo dovrebbero essere i cittadini non solo perché vedrebbero risolti alcuni dei lori problemi ma anche perchè la maggioranza, per non perdere la faccia in questa sfida di atti concreti, sarebbe costretta a dare il meglio di sé.

martedì 2 dicembre 2008

Interrogazione a risposta scritta - certificati per attività ludico-motoria

Oggetto: certificati per attività ludico-motoria
PREMESSO CHE
- Il Decreto ministeriale 18 febbraio 1982 del Ministero della Sanità - Norme per la tutela sanitaria dell’attività agonistica prevede il rilascio del Certificato di idoneità allo sport agonistico, in ragione del quale sono obbligatorie le visite di idoneità allo sport agonistico;
- Il Decreto ministeriale del 28 febbraio 1983 del Ministero della Sanità - Norme per la tutela sanitaria dell’attività sportiva non agonistica prevede altresì il rilascio del Certificato di stato di buona salute, che, secondo quanto disposto dall’art. 1, riguarda alcune specifiche categorie di sportivi e che qualsiasi altra certificazione nell’ambito di altre attività sportive non agonistiche sportive e non (ludico-ricreative o di altra denominazione) è delegata alle modalità organizzative delle singole strutture sportive.
PREMESSO ALTRESI’
-che con la Legge regionale n. 21 del 2005 la nostra Regione ha abolito l’obbligo della presentazione di numerosi certificati sanitari, tra i quali al punto a) il certificato di sana e robusta costituzione
- regioni come il Piemonte e Toscana hanno provveduto a semplificare alcune procedure burocratiche che incidevano negativamente sugli obblighi a carico dei cittadini e degli operatori sanitari anche perchè considerati desueti alla luce dell’evidenza scientifica e della efficacia delle prestazioni
INFORMATO CHE
ciononostante, alcune tra le associazioni e gli enti che organizzano tali attività motorie-ricreative o ludico-motorie continuano a richiedere il Certificato di sana e robusta costituzione.
CONSIDERATO CHE
per rilasciare detto certificato, per il quale non sono previste specifiche modalità di svolgimento della visita medica, i medici di famiglia e/o sportivi richiedono un contributo fino a 50,00 €

tutto ciò premesso

Si interroga
l’assessore Vladimir Kosic perchè si pronunci sulla puntuale interpretazione delle norme in materia e in subordine, qualora si ritenesse le norme di per sé esplicite di predisporre una circolare che faccia chiarezza su valore e obbligatorietà dei suddetti certificati.

lunedì 1 dicembre 2008

richiesta discussione centrale di teleriscaldamento in III commissione

Al presidente della III commissione Venier Romano Giorgio

Oggetto: realizzazione e gestione di una nuova centrale di cogenerazione e rete di teleriscaldamento che interessa l’Azienda ospedaliero - universitaria S. Maria della Misericordia di Udine e l’area nord ovest del territorio comunale di Udine

Considerato che da molto mesi è possibile leggere sulla stampa notizie, a di poco allarmanti, su numerose irregolarità che si sono susseguite nella progettazione ed esecuzione di numerose opere del nuovo ospedale di Udine e della centrale di teleriscaldamento;
considerato che la magistratura da circa due anni ha aperto un’inchiesta giudiziaria che vede coinvolti due ingeneri della ditta che realizza l’opera e due dell’azienda ospedaliera deputati a sorvegliare la regolarità tecnica della nuova costruzione;
considerato che si sono dovute registrare prima le dimissioni della responsabile procedimento dott.ssa Asquini, dipendente comunale distaccata presso la regione, e successivamente dell’amministratore delegato della Gestione Immobili FVG S.p.A Ing. Zanca Giuseppe (società partecipata dalla regione per circa il 70%);
considerato che una delle due società che partecipa alla gara d’appalto (SIRAM Spa) per la costruzione e la gestione del teleriscaldamento ha comperato il 100% della GE.FI Spa, che esprimeva l’A.D della Gestione Immobili Fvg Spa (Zanca Giuseppe), che ha progettato il nuovo l’impianto, che tutto ciò può alimentare sospetti di ingerenze nella progettazione;
considerato che anche la Commissione Europea DG Mercato interno e servizi Politica degli Appalti su questa vicenda ha richiesto spiegazioni all’Autorità Nazionali competente;
vista la riposta del sindaco di Udine Sergio Cecotti che nella missiva del 20.11.07 all’assessore Ezio Beltrame prende atto delle mutate condizioni che stavano a fondamento dell’accordo di programma tra Azienda Ospedaliero Universitaria e Comune e che per tali motivi sospende l’adesione all’iniziativa in attesa di verificarne la bontà;
considerato che la recente interrogazione del consigliere comunale di Udine Avv. Gianni Ortis abbia evidenziato come siano stati disattesi numerosi impegni previsti nell’accordo di programma (cabina di regia, trasformazione della procedura da Project Financing in Concessione di Costruzione e gestione di Opere, una singola convocazione del Collegio di Vigilanza) e che tutto questo non garantisca la convenienza economica per i cittadini;

CHIEDE

che, in un ottica di trasparenza e di tutela degli interessi pubblici, tutta la pratica inerente la costruzione del nuovo ospedale di Udine e della rete di teleriscaldamento dell’area nord-ovest della città di Udine venga discussa in III commissione.

Dati alloggi ATER

Agenzia Territoriale Edilizia Residenziale (ATER)

E’ l’ente pubblico che realizza e gestisce alloggi residenziali in tutto il territorio regionale. Le abitazioni disponibili sono pubblicizzate con appositi bandi ai quali è possibile partecipare con un’apposita domanda. Le domande sono esaminate da una commissione che attribuisce un punteggio alle varie situazioni di bisogno. In base ai punteggi complessivi ottenuti si determina la graduatoria finale e la conseguente assegnazione degli alloggi.

Dati complessivi FVG
Alloggi totali: 26631
Assegnati a extracomunitari: 755, pari al 2,83%

Provincia di Trieste
Situazione attuale: 10784 appartamenti, 212 alloggi agli extracomunitari (1,96%),
circa 21000 persone nelle ATER, extracomunitari 800, pari al 3,8 %.
Domande: su 4000 domande a fine 2006, di queste 763 extracomunitari, pari al 18%.
Dati assegnazioni 2008 (nazionalità):
ALBANESE 1,5%
BOSNIA 0,3%
CAMERUN 0,3%
CROATA 0,3%
FRANCESE 0,3%
IRANIANA 0,3%
ITALIANA 86,9%
MAROCCHINA 0,3%
MOLDAVA 0,3%
SERBA 7,6%
SERBIA 0,9%
SERBIA-MONTENEGRO 0,3%
SIRIANA 0,3%
UCRAINA 0,6%

Provincia di Udine
Gli alloggi a disposizione dell'Ater Udine sono 7220 (dei quali 6308 di proprietà Ater e 912 di proprietà comunale gestiti dall'Ater).
Gli alloggi di edilizia sovvenzionata assegnati agli immigrati a giugno 2008 erano 250 (dei quali 183 maschi e 67 femmine con una composizione complessiva dei nuclei familiari di 1059 persone): il dato viene censito in modo puntuale dal 1/7/2003.
Per gli 87 bandi emessi dall'Ater di Udine dal 2005 ad oggi la situazione aggiornata al 31/10/20008 è la seguente:
- Su 4065 domande pervenute 1.344 erano di extracomunitari (33,06%)
- Su 2.761 domande accolte in quanto rispondenti ai requisiti di legge (delle 4065) 807 sono di extracomunitari (19,85%)
- Su 655 recenti assegnazioni 88 sono di immigrati pari al 13,44%.

Provincia di Pordenone
Situazione a marzo 2007: 3465 alloggi assegnati, 121 a extracomunitari, pari al 3,49%.
Assegnazioni 2008: 74% italiani, 2% CEE, 24% extracomunitari.
Percentuale domande extracomunitari 2005: 36%
- 2006: 34% (c’era una clausola che richiedeva un documento proveniente dal paese d’origine, difficoltà di reperimento e conseguente calo di domande, poi è stata tolta la clausola)
- fine 2007: media 46%, comune di Zoppola oltre 50%, comune di Pasiano 60%

Provincia di Gorizia
Situazione attuale: su 4114 appartamenti, 115 (dal 99 al 2008) assegnati a extracomunitari (2,79%).
Domande extracomunitari 2006: 140 su 1605 (8,72%)
- 2007: 311 su 1588 (19,6%)
- 2008: 412 su 1981 (20,79)
Assegnazioni 2007: su 130 alloggi circa, 28 assegnati a extracomunitari (21,5%)

Alto Friuli
Situazione attuale: su 1048 alloggi, 57 assegnati a extracomunitari (5%)
Domande alloggi: 130 richiedenti, 29 extracomunitari (22,3%)

giovedì 27 novembre 2008

Legge 30 luglio 2002, n°189 (Bossi - Fini)

Art. 27 (Centri di accoglienza e accesso all’abitazione)

1. Al testo unico di cui al decreto legislativo n. 286 del 1998, all’articolo 40, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 1, l’ultimo periodo è soppresso;

b) dopo il comma 1 è inserito il seguente:

«1-bis. L’accesso alle misure di integrazione sociale è riservato agli stranieri non appartenenti a Paesi dell’Unione europea che dimostrino di essere in regola con le norme che disciplinano il soggiorno in Italia ai sensi del presente testo unico e delle leggi e regolamenti vigenti in materia»;
c) il comma 5 è abrogato;

d) il comma 6 è sostituito dal seguente:

«6. Gli stranieri titolari di carta di soggiorno e gli stranieri regolarmente soggiornanti in possesso di permesso di soggiorno almeno biennale e che esercitano una regolare attività di lavoro subordinato o di lavoro autonomo hanno diritto di accedere, in condizioni di parità con i cittadini italiani, agli alloggi di edilizia residenziale pubblica e ai servizi di intermediazione delle agenzie sociali eventualmente predisposte da ogni regione o dagli enti locali per agevolare l’accesso alle locazioni abitative e al credito agevolato in materia di edilizia, recupero, acquisto e locazione della prima casa di abitazione».

lunedì 13 ottobre 2008

Interrogazione a risposta orale n°2

All’Assessore regionale alla mobilità, energia, infrastrutture di trasporto dott. Riccardi
Titolo: Precisazioni in merito al trasferimento dei TIR su rotaia

Il sottoscritto Stefano Pustetto, Consigliere Regionale della Sinistra l’Arcobaleno,

Considerato che la congestione e la pericolosità della A4 è ormai assodata e sotto gli occhi di tutti;

Considerato che in attesa della costruzione della terza corsia sia imperativo trasferire su rotaia il maggior numero possibile di merci proveniente dalla Turchia, dall’est e nord Europa;

Considerato che trasportare i TIR sui ROLA (carri ferroviari atti al trasporto dei camion) è decisamente antieconomico sia per il costo dei carri (> 160.000 € ciascuno rispetto ad un carro ferroviario tradizionale che costa circa 80.000 €) sia perchè in numero insufficiente e non ultimo per gli elevati costi di manutenzione legati alla rapida usura degli stessi (ogni 20.000 Km revisione delle “sale”, ogni 70.000 Km revisione/sostituzione assi e ruote);

Considerato che allo stato attuale il numero delle rampe da carico è del tutto insufficiente e che per la formazione di un singolo treno con 18-20 camion (uno per vagone) ci vogliono circa 5-7 ore di lavoro di personale adeguatamente preparato;

Considerato che trasportare anche la motrice del camion fa si che si perda circa il 40 % in peso della merce utile trasportabile;

Considerato che il progressivo smantellamento della rete ferroviaria da parte della RFI (Rete Ferroviaria Italiana) chiudendo centinaia di impianti anche di recente realizzazione ha determinato sezioni di blocco troppo lunghe, stazioni insufficienti, riducendo di fatto il numero di tracce/orario disponibili;

Considerato che il porto vecchio di Trieste non è adeguatamente servito dalla rete ferroviaria;

Considerato che attualmente la regione finanzia con 1 milione di € l’ “Alpe Adria” per il trasporto dei TIR sui ROLA dal porto di Trieste a Salisburgo perché altrimenti il servizio sarebbe antieconomico;

Considerato che attualmente vengono organizzati da Trieste per Salisburgo solo 18 treni settimanali;

Considerato che la vera intermodalità consiste nel trasporto dei soli container dalla nazione di partenza fino alla destinazione di arrivo e che solo per la distribuzione finale si prevede il trasporto su gomma;

Considerato che tutta l’Europa si sta orientando al trasporto delle merci con la metodica TCNA (trasporto combinato non accompagnato) e che per raggiungere/adeguarsi a tali standard ci vorranno anni;
interroga

L’Assessore regionale alla mobilità, energia ed infrastrutture di trasporto
Riccardo Riccardi

• Come faccia l’assessore, con le poche rampe e i pochi ROLA attualmente disponibili, a ipotizzare il trasferimento su rotaia di 57.000 TIR;

• Quali siano le strategie che intende adottare per scoraggiare il trasporto delle merci su gomma dall’ est e nord Europa;

• Quali accordi siano stati presi dall’assessore Riccardo Riccardi con l’A.D. Ferrovie dello Stato S.p.a. Mauro Moretti in merito:
- all’acquisto/noleggio di nuovi carri ROLA e alla costruzione di nuove rampe da carico;
- all’acquisto di nuovi locomotori;
- alla progettazione di un trasporto intermodale che guardi al futuro o perlomeno che sia di livello europeo;
- alla fine della demolizione da parte di RFI della rete e delle infrastrutture ferroviarie;
- all’ entità dell’impegno economico che la regione dovrà sostenere e per quale di questi progetto.

martedì 23 settembre 2008

Interrogazione a risposta orale

All’Assessore regionale alla mobilità, energia, infrastrutture di trasporto dott. Riccardi
Titolo: Trasferimento competenze dalle Province alla Regione

Il sottoscritto consigliere Pustetto Stefano chiede:

1. Se corrisponde a verità che la Giunta abbia intenzione di procedere con iniziative atte a concentrare la gestione di tutta la viabilità delle quattro Province alla Regione stessa tramite la controllata FVG Strade Spa.
2. Se la partecipazione azionaria delle Province a FVG strade spa non sia solo un’apparente soluzione di tutela stante che, per statuto della Società, l‘A.D. e la maggioranza del c.d.a. è di nomina regionale.
3. Quale esigenza pratica, normativa od economica vi sia alla base di questa operazione e quale vantaggio per i cittadini.
4. Se privare le Province della loro competenza maggiore preluda alla scelta politica della soppressione delle stesse.
5. Se la concentrazione di tutta la progettazione, grandi opere in prima battuta e poi di tutto il resto, in un'unica struttura come FVG strade Spa non faciliti il rischio di un possibile controllo/turbativa nell’assegnazione degli appalti.
6. Se la stessa manutenzione delle infrastrutture, ora provinciali, verrà poi concentrata in FVG Strade Spa.
7. Se sia intenzione della Regione gestire direttamente la progettazione e l’appalto della nuova bretella che collegherà la Cimpello-Sequals con Gemona estromettendo di fatto la Provincia di Pordenone da ogni decisione in merito se non attraverso la sua espressione per la quota societaria che le competerà.

lunedì 15 settembre 2008

Lettera sul teleriscaldamento

Al presidente della III commissione
Venier Romano Giorgio

E p.c.
Al Presidente del Consiglio Regionale
Ballaman Eduard


Trieste, 12 settembre 2008

Oggetto: realizzazione e gestione di una nuova centrale di cogenerazione e rete di teleriscaldamento che interessa l’Azienda ospedaliero - universitaria S. Maria della Misericordia di Udine e l’area nord ovest del territorio comunale di Udine

Considerato che da molto mesi è possibile leggere sulla stampa notizie, a di poco allarmanti, su numerose irregolarità che si sono susseguite nella progettazione ed esecuzione di numerose opere del nuovo ospedale di Udine e della centrale di teleriscaldamento;

considerato che la magistratura da circa due anni ha aperto un’inchiesta giudiziaria che vede coinvolti due ingeneri della ditta che realizza l’opera e due dell’azienda ospedaliera deputati a sorvegliare la regolarità tecnica della nuova costruzione;

considerato che si sono dovute registrare prima le dimissioni della responsabile procedimento dott.ssa Asquini, dipendente comunale distaccata presso la regione, e successivamente dell’amministratore delegato della Gestione Immobili FVG S.p.A Ing. Zanca Giuseppe (società partecipata dalla regione per circa il 70%)

Considerato che una delle due società che partecipa alla gara d’appalto (SIRAM Spa) per la costruzione e la gestione del teleriscaldamento ha comperato il 100% della GE.FI Spa, che esprimeva l’A.D della Gestione Immobili Fvg Spa (Zanca Giuseppe), che ha progettato il nuovo l’impianto, che tutto ciò può alimentare sospetti di ingerenze nella progettazione;

considerato che anche la Commissione Europea DG Mercato interno e servizi Politica degli Appalti su questa vicenda ha richiesto spiegazioni all’Autorità Nazionali competente;

vista la riposta del sindaco di Udine Sergio Cecotti che nella missiva del 20.11.07 all’assessore Ezio Beltrame prende atto delle mutate condizioni che stavano a fondamento dell’accordo di programma tra Azienda Ospedaliero Universitaria e Comune e che per tali motivi sospende l’adesione all’iniziativa in attesa di verificarne la bontà;

considerato che la recente interrogazione del consigliere comunale di Udine Avv. Gianni Ortis abbia evidenziato come siano stati disattesi numerosi impegni previsti nell’accordo di programma
(cabina di regia, trasformazione della procedura da Project Financing in Concessione di Costruzione e gestione di Opere, una singola convocazione del Collegio di Vigilanza) e che tutto questo non garantisca la convenienza economica per i cittadini;

CHIEDE

che, in un ottica di trasparenza e di tutela degli interessi pubblici, tutta la pratica inerente la costruzione del nuovo ospedale di Udine e della rete di teleriscaldamento dell’area nord-ovest della città di Udine venga discussa in III commissione.


Distinti saluti
Cons. Pustetto Stefano