mercoledì 17 giugno 2009

Discorso sulla mozione "diritto del minore ad essere registrto alla nascita"

Signor Presidente, signori Consiglieri

Innanzitutto mi scuso per qualche piccola imprecisione che la mozione contiene, e mi riferisco all’affermazione che il DDL Sicurezza è in corso di approvazione alla camera dei deputati mentre in realtà è già stato approvato e deve tornare al senato, ma ciò è esclusivamente dovuto al fatto che è passato molto, troppo tempo tra il deposito della mozione e la sua discussione.

Nonostante quanto in premessa, la mozione conserva tutta la sua validità e il suo significato.

Il decreto legislativo 286/1998 all’art 6, comma 2 prevedeva che il cittadino straniero non fosse obbligato a presentare un documento di soggiorno per i provvedimenti riguardanti gli atti di stato civile.
Il decreto sicurezza invece modifica questo articolo rendendo obbligatoria l’esibizione di un permesso di soggiorno valido.

L’ufficiale di stato civile con questa legge non potrà quindi ricevere la dichiarazione di nascita e nemmeno il riconoscimento del figlio naturale da parte dei genitori privi del permesso di soggiorno.

Negare la registrazione della nascita appare, in modo evidente, incostituzionale stante che viola, alla radice, uno dei principali diritti della persona.

L’art. 31, comma 2 della costituzione afferma infatti che è un dovere della Repubblica proteggere la maternità, l’infanzia e la gioventù.

E’ anche chiaro che una simile norma di legge contrasta con altri due articoli della nostra Costituzione:
L’art. 30 ove si ribadisce il diritto – dovere dei genitori ad istruire ed educare i figli anche se nati fuori dal matrimonio
ed il 22 in cui si afferma il divieto di privare della capacità giuridica e del nome una persona per motivi politici, qualsiasi sia l’interesse politico dello Stato.

Con questa legge anche gli obblighi internazionali che l’Italia ha assunto diventano pura carta straccia.

Ricordo che il nostro Paese nel maggio 1991 ha firmato la Convenzione dell’ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e che l’art. 7 e 8 riconosce ad ogni minore, senza alcuna discriminazione (dunque indipendentemente dalla nazionalità, e regolarità del soggiorno del genitore) il diritto ad essere registrato all’atto della sua nascita, il diritto ad avere un nome, il diritto di essere riconosciuto e quindi allevato dai suoi legittimi genitori, il diritto ad acquisire una cittadinanza.

Con questa legge al neonato viene negato il diritto a preservare la propria identità, nazionalità, nome, relazioni familiari solo ed esclusivamente per una “colpa “ di propri genitori che sono “clandestini”.

Con questo dispositivo l’Italia viola anche il Patto Internazionale sui diritti civili e politici che ha sottoscritto a New York nel dicembre 1966 ove si prevede che ogni bambino deve essere registrato immediatamente dopo la nascita e deve avere un nome.

Tutto questo viene fatto in nome della lotta alla clandestinità e per la “sicurezza”

Ora, tutti noi sappiamo che la “sicurezza” variamente declinata e fomentata è stata il cavallo di battaglia di questa maggioranza, “sicurezza” a prescindere, sposando in pieno il detto machiavellico che il fine giustifica i mezzi (respingimenti).
Cioè se per caso, malauguratamente, dei neonati, dei bambini vengono penalizzati, sacrificati in questa lotta asimmetrica, pazienza, questo è il prezzo della vittoria.

Anche Bush, con le stesse motivazioni ha autorizzato la tortura la violazione delle regole fondanti la democrazia americana e lì, le minacce alla sicurezza, erano senza dubbio più reali e corpose. Ciò nonostante Obama nel discorso di insediamento alla casa bianca ha detto: “…respingiamo come falsa la scelta tra la nostra sicurezza e i nostri ideali . I Padri Fondatori, di fronte a pericoli che facciamo fatica ad immaginare, prepararono una carta che garantisse il rispetto della legge e i diritti dell’uomo …”

Riconosco in queste parole il significato più profondo della nostra Carta Costituzionale

Le ultime elezioni hanno visto un buon successo della Lega e quindi è facile prevedere un’accentuazione di questa deriva sicuritaria ma vorrei ricordare a tutti che l’avere un consenso non sempre vuol dire avere ragione.

Quando nel 39 da Piazza Venezia, a Roma, e poi a Belluno il Duce chiedeva agli Italiani “ volete burro o cannoni” e la piazza osannante urlava cannoni, beh, sono convinto che nonostante tutto quel consenso Mussolini avesse torto e non facesse il bene degli Italiani.
Chissà quanti, marciando nella steppa russa, si sono maledetti per aver urlato “cannoni”.

Molto spesso la Lega afferma di essere vicino al popolo e di interpretarne le aspettative allora mi viene spontaneo domandarmi se il bravo politico è quello che asseconda, stimola, sfrutta, gli istinti meno nobili della nostra gente o si pone come obbiettivo quello di trascinare queste stesse persone verso approdi magari più lontani e difficili ma sicuramente migliori.

Per l’insieme di queste considerazioni che chiedo a questa maggioranza un voto convinto alla mozione che impegni la giunta affinché tale disposizione di legge venga modificata in modo tale che i più deboli, i bambini, le madri non vengano penalizzate e discriminate in base ad un permesso di soggiorno valido o scaduto.

Un’ultima domanda a tutti quei consiglieri che considerano l’immigrazione clandestina un reato da punire anche con la carcerazione, quale reato si configura nel non aver evitato morti e sofferenze e quale la giusta sanzione?